Il mondo dei trasporti e la mobilità stanno cambiando, sia dal punto di vista delle alimentazioni e tecnologie utilizzate in questo settore sia per la tipologia di mobilità utilizzata. In questo scenario, spicca in particolare la sharing mobility, un fenomeno in forte espansione soprattutto nei contesti urbani.

La mobilità sta influenzando il settore dei trasporti, il quale sta vedendo negli ultimi anni una grande trasformazione, sia dal punto di vista delle alimentazioni e tecnologie utilizzate, che devono essere più ecologiche ed efficienti così da riuscire a essere in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione, sia dal punto di vista delle abitudini di spostamento delle persone e quindi della tipologia di mobilità utilizzata.

In questo scenario, un rilievo particolare lo sta avendo la sharing mobility, fenomeno in forte espansione soprattutto nei contesti urbani.

La sharing mobility è un tipo di mobilità caratterizzata dalla condivisione dei mezzi utilizzati. Si tratta di un fenomeno socio-economico che rientra nella cosiddetta economia condivisa, o sharing economy, e viene spesso definita anche smart mobility, poiché contribuisce a trasformare le città in luoghi più vivibili e a ottimizzare gli spostamenti, rendendoli più sostenibili.

È un modo diverso di spostarsi, che predilige l’utilizzo di mezzi pubblici o a noleggio, con servizi di mobilità condivisa che negli anni si sono affermati attraverso applicazioni, portali web e canali social.

È anche grazie alla tecnologia digitale, infatti, che gli utenti possono accedere rapidamente ai servizi dedicati e gestire in maniera efficiente e dinamica la condivisione di mezzi.

I PRINCIPALI SERVIZI DI SHARING MOBILITY

Sono molteplici le tipologie e i servizi di sharing mobility, fra questi vediamo ad esempio:

  • BIKESHARING, che permette di utilizzare - per un dato tempo e in un dato territorio - biciclette che non sono di proprietà. I servizi possono essere di due tipi. Il primo è il free floating, che dà la possibilità di prelevare la bicicletta autonomamente e lasciarla in un punto diverso da quello in cui è stata presa. Il secondo è il station based che invece prevede di riportare la bici nel punto esatto in cui è stata prelevata.
    • Insieme alle biciclette tradizionali sta crescendo l’offerta di servizi di mobilità condivisa con le bici elettriche, particolarmente adatte per gli spostamenti urbani;
       
  • SCOOTERSHARING, che prevede le stesse modalità del servizio precedente, ma in questo caso il mezzo condiviso è uno scooter.
    • Negli ultimi anni si sta evidenziando una crescita della condivisione di scooter elettrici (così come anche di monopattini elettrici);
       
  • CARSHARING, come i servizi precedenti, anche in questo caso esistono le modalità free floating e station based. Inoltre, altri servizi tipici quando si parla di carsharing sono:
    • peer to peer, quando vi è una condivisione dell’auto fra privati, la quale viene noleggiata per un tempo prestabilito;
    • carpooling, condivisione di un veicolo privato fra due o più persone che devono percorrere lo stesso tragitto (o parte di esso). Può essere una semplice condivisione tra colleghi, ma anche tra persone che si contattano appositamente per una tratta specifica, servendosi di servizi e piattaforme dedicate;
    • Anche in questo caso, vediamo che un tema molto attuale è quello dello sviluppo di servizi di carsharing con veicoli elettrici, come mostra questo rapporto dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility: http://osservatoriosharingmobility.it/wp-content/uploads/2021/09/carsharing-con-veicoli-elettrici_full-doc.pdf
       
  • E-HAILING, si tratta della chiamata del taxi tramite applicazione dedicata. Un servizio utilizzato nella mobilità urbana, che è dunque sempre più complessa e necessita di una maggiore flessibilità e di servizi on demand. L’app dice all’utente quale taxi più vicino è libero, fa vedere il tempo di attesa e permette di prenotare il veicolo. Sì evita così la tipica chiamata al centralino e generalmente si può vedere in anticipo il costo del tragitto.
     

ALCUNE DELLE APP DI SHARING MOBILITY PIU’ UTILIZZATE

Quando si parla di mobilità condivisa numerose sono le app che vanno in aiuto degli utenti-passeggeri per ricercare il servizio più adatto all’esigenza del momento. La tecnologia gioca infatti un ruolo molto importante in questo caso.

Vediamo il perché e scopriamo alcune delle app che offrono servizi di sharing mobility.

JOJOB

Jojob Real Time Carpooling è il servizio di mobilità condivisa che ha un focus particolare riguardante gli spostamenti casa-lavoro. Ha lo scopo di diffondere una cultura della mobilità sostenibile e contribuire a ridurre l’impatto economico, oltre che ambientale, degli spostamenti quotidiani.

L’applicazione offre un servizio per i privati, ma anche soluzioni per le aziende, così da rendere il carpooling un’iniziativa da integrare all’interno della propria realtà aziendale, promuovendo e facilitando lo spostamento condiviso dei dipendenti.
Jojob offre soluzioni anche per i territori extra urbani (come valli, comunità montane, aree industriali) che essendo scarsamente servite dai mezzi pubblici possono sfruttare questo servizio di mobilità condivisa per aiutare i propri cittadini nei loro spostamenti.

BLABLACAR

BlaBlaCar è la piattaforma web di car pooling più utilizzata al mondo: opera in 22 Paesi e ha 80 milioni di utenti.
E’ uno dei modi più pratici per viaggiare low cost, sfruttando i passaggi di privati e dividendo le spese con il conducente e talvolta anche con altri passeggeri che effettuano lo stesso tragitto o anche solo una parte.

La piattaforma mette in contatto chi offre un passeggio con chi lo cerca e, per una maggiore qualità e sicurezza del servizio, dispone di un sistema di recensioni per valutare sia i conducenti che i passeggeri e le esperienze di viaggio effettuate con loro.
Infine, condividendo l’auto fra più persone che effettuano lo stesso tragitto vi è non solo un risparmio economico ma anche ecologico, poiché vi è un notevole abbattimento delle emissioni per quel viaggio.

GoGoBus

GoGoBus è una start-up che ha lanciato il servizio di bus sharing proponendo viaggi andata-ritorno in giornata per località marittime.
Ma come funziona Gogobus? Si tratta di un format che vuole unire risparmio, rispetto per l’ambiente e socializzazione, facendo da tramite tra utenti ed aziende di noleggio bus. Sul sito si può consultare il calendario delle corse e acquistare i biglietti.
Ma ci si potrebbe chiedere dove stia la novità visto che i bus sono già per loro natura dei mezzi in condivisione.
La particolarità risiede nel fatto che questo servizio permette di creare la propria corsa: l’utente registrato può cercare una meta fra quelle proposte, se non è disponibile può proporla e se quel viaggio sarà prenotato da almeno 19 persone la corsa sarà attivata. È un servizio che può rivelarsi molto utile per quei gruppi che insieme vogliono, ad esempio, andare a un concerto, una manifestazione o raggiungere una precisa destinazione.

UBER

Uber è tra i servizi di sharing mobility più conosciuti. È un'azienda di San Francisco che opera in tutto il mondo e che offre una modalità di trasporto automobilistico privato attraverso un’app che collega direttamente passeggeri e autisti. Le sue auto possono essere prenotate attraverso l’apposita app, con la quale i clienti possono tracciare in tempo reale la posizione dell’auto prenotata.

In pratica, Uber è un servizio di trasporto simile a quello di un taxi o di un’auto a noleggio con conducente ma la differenza principale è che passeggeri e autisti possono appunto comunicare fra loro prima della corsa attraverso l’app dedicata. Una volta scaricata l’applicazione, basterà aprirla, cercare la corsa disponibile per il proprio tragitto e prenotarla. Prima della prenotazione, una volta scelta la destinazione, è possibile vedere il modello dell’auto e il costo del tragitto.
Altre differenze rispetto a un semplice taxi è che conoscendo il costo della corsa fin dall’inizio è tutto più trasparente, inoltre gli autisti possono essere giudicati con una votazione da 1 a 5 stelle.

URBI

Urbi è un portale di mobilità dove si trovano integrati quasi tutti i servizi di mobilità condivisa, da quella urbana a quella extraurbana, con particolare attenzione al free floating.
In quasi tutte le città supportate dalla piattaforma Urbi si può trovare anche:

  • il trasporto pubblico locale (con orari, corse, eventuali ritardi);
  • i taxi;
  • i biglietti del treno (Trenitalia o Italo);
  • i biglietti per i transfer per gli aeroporti (di Milano, Bergamo e Roma);
  • i biglietti del traghetto (Moby Lines).
     

amiGO

amiGO è presente sul territorio siciliano come servizio di car sharing che va a integrare il trasporto pubblico e privato, in maniera intelligente, economica e rispettosa dell’ambiente.
La particolarità sta nel fatto che l’abbonato non acquista il veicolo stesso bensì il suo uso effettivo.
Il servizio prevede la possibilità di condividere tra tutti i cittadini iscritti un parco auto a basso impatto ambientale e si propone come alternativa all’uso del veicolo privato.
Questo permette non solo di ridurre l’inquinamento nelle città perché si usa l’auto solo quando necessario, ma anche di ottenere da parte di tutti gli abbonati un notevole risparmio personale.

RideMovi

E’ un servizio di bike sharing, la cui app permette di consultare la mappa per localizzare le biciclette più vicine a sè. Una volta individuata la loro posizione le si raggiunge ed è sufficiente scansionare il QR code sul manubrio o sul lucchetto, cliccando il bottone “Scansiona per Sbloccare”, per poter utilizzare la bici o la e-bike.

LE 5 CARATTERISTICHE DELLA SHARING MOBILITY

I servizi di mobilità condivisa si distinguono per alcuni elementi chiave, che vanno a definire il successo stesso del servizio:

CONDIVISIONE

“Condivisione” è la parola fondante della sharing mobility. In un servizio di mobilità condivisa, essa può avvenire attraverso due modalità principali:

  • in contemporanea, laddove più persone siano allo stesso tempo sul medesimo mezzo;
  • in successione, quando un dato veicolo viene utilizzato prima da una persona e successivamente da un’altra.

La condivisione è l’aspetto principale di tutti i mezzi definiti anche pubblici, collettivi o in comune.

TECNOLOGIA

Come abbiamo visto, la tecnologia gioca un ruolo fondamentale nei servizi di sharing mobility. I dispositivi digitali e le app vanno a rendere facilmente utilizzabili e condivisibili questi servizi, permettendo di creare relazioni, scambi, feedback, in maniera rapida ed efficace, tra gli utenti.
La tecnologia ha permesso e facilitato notevolmente l’ascesa della sharing mobility e l’ha resa accessibile a molte più persone. Rende questi servizi anche più trasparenti, in quanto generalmente i costi degli spostamenti e altre informazioni sono chiaramente indicate nelle piattaforme digitali.

FLESSIBILITA’

A differenza dei “classici” servizi di trasporto pubblico, che sono preimpostati e uguali per tutti con orari e tragitti già definiti, i nuovi servizi di sharing mobility si adattano tendenzialmente alle esigenze dell’utente: flessibilità e personalizzazione sono infatti presenti in quasi tutte le app di questo tipo.

INTERATTIVITA’

La facile interazione, che tra l’altro avviene in tempo reale, è una delle caratteristiche più apprezzate dei servizi di sharing mobility. In un mondo frenetico come il nostro, si inseriscono perfettamente i nuovi servizi di mobilità condivisa in quanto offrono la possibilità di interagire in maniera smart, veloce e adattarli alle proprie esigenze.

SOCIALITA’

Un altro elemento che contraddistingue molti dei servizi di mobilità condivisa è quello della socialità. Spesso infatti nell’esperienza della sharing mobility si ritrova una chiara interazione fra gli utenti, sia essa una sorta di collaborazione tra pari per andare a costruire un percorso sia uno scambio di opinioni e di esperienze di viaggio.

SHARING MOBILITY IN AZIENDA

Anche la cosiddetta “corporate shared mobility”, ossia la mobilità condivisa aziendale, è un fenomeno in forte crescita e i motivi sono principalmente due:

  • SOSTENIBILITÀ. Se un’azienda vuole essere sostenibile, e dichiararsi tale, deve prendere provvedimenti anche per quanto riguarda le emissioni prodotte dai propri dipendenti per il tragitto casa-lavoro;
     
  • BENEFICI PER I DIPENDENTI. Se da un lato una mobilità condivisa e con minori emissioni è più sostenibile dal punto di vista ambientale, dall’altro tende a ridurre i costi di trasporto anche per i dipendenti.


Naturalmente, in entrambi i casi, non basta che lo spostamento sia condiviso perché questo sia più sostenibile, più economico o efficiente, bisogna infatti valutare con cura una serie di fattori. Per questo sempre più aziende si affidano oggigiorno al mobility manager, la figura professionale dedicata a rendere la mobilità aziendale più efficiente ed ecologica, e che per farlo deve oggi porre particolare attenzione anche ai temi della mobilità elettrica.

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La mobilità elettrica giocherà quindi un ruolo importante anche per quanto riguarda la sharing mobility che dovrà stare al passo coi tempi.
E, d’altro canto, forse la mobilità del futuro sarà non solo elettrica ma anche sempre più condivisa.