All’indomani dell’invio a Bruxelles della proposta di aggiornamento del PNIEC (Piano nazionale integrato energia e clima) e in vista della prossima edizione di KEY – The Energy Transition Expo (28 febbraio - 1° marzo 2024, fiera di Rimini), abbiamo chiesto al Prof. Gianni Silvestrini, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di K.EY, e a Simone Togni, Presidente dell’Associazione Nazionale Energia del Vento, a che punto siamo in Italia e in Europa sul fronte dell’eolico e dei grandi progetti dei parchi off-shore.

Prof. Silvestrini, qual è la situazione in Italia e a livello Europeo?

A livello mondiale nel 2022 sono stati connessi alle reti elettriche 77,6 GW di nuova capacità eolica, portando il totale a 906 GW. Tra i primi cinque paesi per potenza installata nel 2022, oltre a Cina, Usa, Brasile e Germania c’è, a sorpresa, la Svezia.

In Europa lo scorso anno sono stati installati 19 GW eolici e 0,5 GW in Italia. La potenza eolica totale nel nostro paese è di 12 GW.

Considerando che l’obiettivo 2030 indicato nel nuovo Piano nazionale energia e clima inviato a Bruxelles il 30 giugno è di 28,1 GW (di cui 2,1 offshore), nel corso di questo decennio dovremmo collegare alla rete 2 GW all’anno, con un notevole balzo rispetto al recente passato, anche se il target potrebbe essere più elevato.

 

Presidente Togni, perché è importante accelerare sui progetti rinnovabili per centrare i target 2030?

È importante accelerare sui progetti rinnovabili perché l’allarme clima oggi è troppo forte e ciò che possiamo fare è mettere in pratica tutte le azioni per mitigare il surriscaldamento del nostro Pianeta nei tempi più rapidi possibile per evitare le conseguenze drammatiche che stiamo già vivendo, come alluvioni, esondazioni e nubifragi.

La sintesi del PNIEC inviata a Bruxelles da parte del MASE ci appare ancora timida, sebbene l’obiettivo 2030 delle rinnovabili sui consumi finali lordi sia passato dal 30% al 40% e la quota di FER nei consumi elettrici sia salita al 65% dall’originario 55%.

Relativamente all’energia eolica, l’obiettivo al 2030 è di 28,140 MW di cui 2,100 offshore, considerando sia la tecnologia a fondazioni tradizionali che floating. Tali numeri, sembrano troppo timidi per il settore off-shore per il quale l’ANEV stima di 11,000 MW il potenziale al 2035. In generale anche a valle del fatto che la versione definitiva del Piano non è ancora stata inviata ci aspettiamo numeri più ambiziosi che diano finalmente al nostro Paese il ruolo che merita nel percorso di transizione energetica.

 

 

In conclusione, a KEY 2024 verrà dato ampio spazio all'energia eolica con un settore dedicato interamente a questa fonte energetica. Verranno esposte le soluzioni più innovative e all'avanguardia nel campo, offrendo un'opportunità unica per esplorare le nuove tecnologie, promuovere la sostenibilità e contribuire alla trasformazione del settore energetico.

KEY 2024 rappresenta un punto di incontro imprescindibile per coloro che desiderano approfondire il tema dell'eolico, offrendo un'esperienza unica per contribuire ad un futuro basato su un'energia più pulita e sostenibile.