Mentre in Europa le vendite di auto elettriche superano per la prima volta quelle delle vetture diesel, i dubbi sulla transizione elettrica della mobilità nel nostro Paese rimangono numerosi.

Secondo gli ultimi dati diffusi da Acea (European Automobile Manufacturers' Association), a giugno 2023 le immatricolazioni di auto elettrice in UE sono state 158.252 (+66,2% rispetto allo scorso anno), con molti Paesi dell’UE che hanno registrato una crescita significativa.
 

Fra questi, non c’è però l’Italia, che per quanto riguarda le immatricolazioni di auto totalmente elettriche si ferma a un +0,1% rispetto a giugno 2022. Allora, a che punto siamo? Come si pone il nostro Paese nel contesto europeo? E quali sono i principali ostacoli alla diffusione della mobilità elettrica?

Lo abbiamo chiesto a Francesco Naso, segretario generale di Motus-E.

 



Francesco, l’ultimo monitoraggio di Motus-E ha rilevato un boom di installazioni per la ricarica, sia domestica che a uso pubblico: a che punto siamo nel nostro Paese con lo stato dell’infrastruttura di ricarica? E come si pone l’Italia rispetto agli altri Paesi Europei?

Le infrastrutture di ricarica in Italia stanno crescendo a ritmi da record. Nel primo semestre del 2023 sono stati installati 8.438 nuovi punti di ricarica a uso pubblico, con un +80% rispetto allo stesso periodo del 2022, che portano il totale a quota 45.210 unità. Questo ritmo di crescita potrà accelerare ulteriormente anche grazie alle risorse del PNRR, che consentiranno al Paese di anticipare i target di capillarità della rete di ricarica ad alta potenza. Su questo dossier istituzioni e industria si stanno impegnando con la massima attenzione per garantire una completa messa a terra delle risorse a disposizione.

Il confronto con gli altri grandi Paesi Ue indica che nonostante alcune criticità l’Italia si sta muovendo bene sul fronte delle infrastrutture per la mobilità elettrica.

In rapporto alle auto elettriche circolanti, ad esempio, abbiamo un numero di punti di ricarica a uso pubblico installati superiore rispetto a Francia, Germania e Regno Unito. Anche guardando all’alta potenza. Sicuramente questo non è un punto di arrivo, l’infrastruttura deve continuare a crescere per andare incontro alle esigenze degli automobilisti, ma di sicuro ci stiamo muovendo nella giusta direzione.

Da sottolineare infine anche l’enorme passo avanti delle infrastrutture di ricarica private.

I punti di ricarica nelle case degli italiani hanno superato quota 400.000. Un numero importante, che testimonia la crescente apertura dei cittadini al trend di elettrificazione della mobilità, di fronte al quale ci si vuole far trovare pronti prima ancora di avere un’auto elettrica.

Quali sono le misure per incentivare l'utilizzo delle auto elettriche e la costruzione di infrastrutture di ricarica nel settore delle flotte aziendali?

In questo momento c’è sicuramente molto che si può fare per sostenere l’elettrificazione delle flotte aziendali, a partire da una rimodulazione degli incentivi – oggi troppo deboli - e da una profonda revisione della politica fiscale, in grado di facilitare realmente il passaggio ai veicoli full electric.

Agire su queste leve avrebbe molteplici effetti positivi: oltre chiaramente a velocizzare l’abbattimento delle emissioni di queste flotte, contribuirebbe infatti a far toccare con mano questa tecnologia a moltissimi cittadini, che potrebbero così scoprirne tutti i vantaggi nell’utilizzo quotidiano. Inoltre, si alimenterebbe lo sviluppo di un vasto mercato delle auto elettriche usate, estremamente importante per consentire a sempre più persone il passaggio a questo tipo di alimentazione.

Lato infrastrutture, infine, da tempo sono stati stanziati 90 milioni per finanziare l’installazione dei punti di ricarica per aziende e professionisti, ma tutto il settore è in attesa che si proceda con la concreta attuazione di questa misura.

Sono cresciute anche le installazioni sulle autostrade, ma permangono ancora le criticità legate alle gare per installare le colonnine nelle aree di servizio.

Oggi le infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche sono presenti in circa un quarto delle aree di servizio autostradali italiane, per un totale di 657 punti di ricarica. Il passo avanti registrato nell’ultimo anno è notevole e gli automobilisti elettrici che si stanno mettendo in viaggio questi giorni potranno percepirlo concretamente lungo tutta la Penisola.

Resta però ancora molto da fare sulla grande viabilità, perché a muoversi con decisione è stato solo un concessionario, nonostante gli obblighi di legge per l’infrastrutturazione che pure sono già in vigore da tempo ormai. Su questo punto sarà essenziale un importante giro di vite per far sì che tutti i concessionari si adoperino per recuperare il tempo già trascorso e mettere a disposizione dei cittadini un servizio indispensabile sulle autostrade.

Un’ultima domanda… Possiamo fare previsioni sul futuro prossimo della mobilità elettrica in Italia e in Europa? Cosa ci aspetta?

Gli ultimi dati di mercato ci dicono che a giugno nell’Unione europea le auto elettriche hanno superato per quota di mercato quelle alimentate a diesel, raggiungendo grazie a un +66,2% delle immatricolazioni una market share del 15,1%.

La strada dell’elettrificazione è ampiamente tracciata e l’Italia dovrà essere attenta ora per recuperare il terreno perso rispetto agli altri grandi Paesi europei e centrare gli ambiziosi obiettivi che si è data con il Piano energia-clima (Pniec). Insieme a una rimodulazione degli strumenti di stimolo alla domanda, a costo zero per le casse dello Stato, sarà indispensabile una politica industriale lungimirante, in grado di accompagnare la filiera nazionale in questa transizione, aiutandola a cogliere tutte le opportunità industriali e occupazionali che si stanno aprendo, prima che siano altri Paesi ad approfittarne.
 


Dal 28 febbraio al 1° marzo 2024, la mobilità elettrica sarà uno dei settori protagonisti della seconda edizione di KEY – The Energy Transition Expo con un’area espositiva interamente riservata ai temi dell’e-mobility, dalle batterie alle infrastrutture di ricarica pubblica e privata, all’elettrificazione delle flotte aziendali e del trasporto merci, fino alla trasformazione dell’intero ecosistema automotive e alla transizione energetica della mobilità collettiva.

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